UTI – Unità Trattamento Intensificato
Dal 2005 C.I.P.M., Centro Italiano per la Promozione della Mediazione ha avviato una sperimentazione, che prevede un primo tentativo di trattamento e presa in carico di autori di reati sessuali nella realtà penitenziaria italiana, attraverso la costituzione di un’Unità di Trattamento Intensificato all’interno della II Casa di Reclusione di Milano – Bollate.
L’equipe trattamentale è costituita da diverse figure professionali, quali criminologi, psicologi, educatori, psico-diagnosti e un’arte-terapeuta.
Il Progetto ha una natura clinico-criminologica e, forte di un approccio multifattoriale prevede:
- la distribuzione dei detenuti (circa trenta per annualità) all’interno di un’apposita sezione nel reparto “protetti” della C.R. di Milano-Bollate;
- la divisione in due gruppi di trattamento, identici per tematiche, veicolo per favorire apprendimento indiretto, confronto, crescita, sostegno reciproco;
- la costituzione di un ambiente “mediamente attendibile”, che faciliti la sicurezza psichica dei detenuti e la protezione dei contenuti del lavoro;
- la sottoscrizione di un “patto trattamentale” con l’equipe dell’UTI.
Beneficiari
Il Progetto è rivolto ad autori di reati sessuali (violenza sessuale, pornografia minorile) sia imputati sia condannati nella realtà penitenziaria italiana.
Obiettivi
- Abbattimento della recidiva.
- Tutela delle collettività ed evitamento delle vittimizzazioni secondarie.
- Creazione di uno spazio mentale che non si esaurisce con la carcerazione, ma prosegue all’esterno, nelle ultime fasi della pena ed anche dopo con la partecipazione alle attività del Presidio Criminologico Territoriale del Comune di Milano